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Dispositivi mobili: referenti privilegiati per la creazione di un sito efficace

Negli anni ’80, quando Internet ha bussato alle nostre porte, è iniziato un cambio epocale che ha rivoluzionato il modo in cui milioni di persone oggi accedono alle informazioni, fanno acquisti, si relazionano tra loro.

In quei primi anni, di fronte ad un massiccio schermo, circondati da cavi elettrici e attentissimi al gracchiare del modem, si accedeva a questo nuovo luogo, raggiungibile soltanto se si stava seduti ad una scrivania, che fosse a casa, in biblioteca o in un Internet point.

Sì, in quegli anni lì, Internet, la più ampia finestra aperta sul mondo mai inventata, era raggiungibile soltanto da un luogo chiuso.

 

Ebbene, non ci sono voluti nemmeno trent’anni per superare questo paradosso.

Prima in sordina, poi come una marea inarrestabile, i dispositivi mobili hanno stravolto il modo in cui le persone accedono al WEB. Oggi Internet non è soltanto entrata nelle case di tutti ma è con noi in ogni momento, sempre. Non abbiamo più bisogno di un cavo a portata di mano e di un luogo preciso e chiuso da cui connetterci: i dispositivi mobili ci garantiscono un collegamento (quasi) continuo in rete, ovunque siamo.

 

Fino a non molti anni fa, quindi, chi realizzava siti WEB e pensava al navigatore medio, progettava essenzialmente per schermi desktop o, al massimo, laptop. Nel tempo le risoluzioni dei monitor sono cresciute e si sono diversificate. Rimanevano comunque alcuni punti fermi: le risoluzioni erano poche e prevedibili, lo spazio per mostrare i contenuti abbastanza ampio e sviluppato sempre in orizzontale.

Tablet e smartphone, hanno rivoluzionato questa visione e questo modo di lavorare. I nuovi dispositivi permettono visualizzazioni sviluppate in verticale o orizzontale, hanno schermi anche molto piccoli e risoluzioni variabilissime. Chi progetta per il WEB oggi non può prescindere da questi strumenti che ci accompagnano in ogni luogo e momento della giornata.

 

 

La filosofia mobile first

Quanto spazio abbiano oggi i visitatori che navigano da dispositivi mobili ce lo dicono le statistiche. Già tre anni fa l’accesso al web via smartphone e tablet superava quello via desktop. Il divario, sempre in crescita nel tempo, è diventato un trend consolidato.

Il vecchio modo di progettare e costruire siti basato essenzialmente sull’idea di un unico dispositivo di riferimento, con misure precise e definite, ha mostrato la sua totale inadeguatezza. Da scartare completamente, ormai, una progettazione che faccia riferimento esclusivo a misure e proporzioni desktop: da tempo accanto a grandi o grandissimi schermi, gli web designer hanno cominciato a creare per medi e piccoli dispositivi, dalle misure e proporzioni sempre nuove e non predicibili.

Siamo arrivati infine ad un ribaltamento della prospettiva, che vede messa al primo posto, in fase di progettazione, la creazione per dispositivi mobili seguita da un arricchimento per gli schermi più grandi, dal tablet fino ai desktop (mobile first, appunto).

 

Vantaggi di una progettazione attenta ai dispositivi mobili

Grazie a questo tipo di approccio, il navigatore che utilizza uno smartphone ha un’interfaccia pensata ad hoc per piccoli schermi, con pulsanti, testi e immagini a grandezza tale per cui risultano facilmente consultabili. Ma, soprattutto, ha un sito che contiene soltanto quello che serve veramente ad un utente mobile. Il famoso precetto “less is more” alla base del minimalismo, trova nel mobile first una splendida applicazione.
Chi progetta oggi un sito web parte dai contenuti essenziali, quelli davvero importanti e li dispone in modo da renderli accessibili con semplicità e funzionalità ai dispositivi mobili. Il resto può certamente essere introdotto, a discrezione, soltanto per tablet o desktop.
Ponendosi le domande giuste e selezionando di conseguenza contenuti ad hoc si arriva alla creazione di un sito snello ed efficace su tutti i tipi di dispositivo. Il visitatore sarà invogliato ad utilizzare un’interfaccia veloce da scaricare, che fa risparmiare tempo e banda.

 

Ma se il sito esiste già e non vogliamo cambiarlo completamente? Un esempio preso dal nostro portfolio.

Se affianchiamo la filosofia mobile first a quella content first otteniamo un pratico modo di progettare per il web. Si stabiliscono intanto le priorità tra i blocchi di contenuto (cosa è importante che sia visto per ciascuna tipologia di dispositivo) e si procede quindi con una disposizione ragionata degli stessi nelle varie pagine.
Ovviamente l’ideale è l’applicazione di queste tecniche su nuovi progetti. Se però un sito desktop esiste già e, per consistenti motivi, si decide di non cambiarlo, possiamo sempre ricorrere al mobile first pensando solo al mobile!

Tempo fa, ad uno dei nostri clienti più affezionati, proprietario di un ristorante-pizzeria, abbiamo consigliato di rivedere il proprio sito per ottimizzare le visite e le conversioni da parte degli utenti. Di fronte alla richiesta di mantenere intatto il sito preesistente, abbiamo focalizzato l’attenzione sulla creazione di una nuova visualizzazione delle stesso in versione mobile friendly.
Abbiamo pensato a cosa mantenere della versione desktop e cosa aggiungere per renderne più efficace l’utilizzo da smartphone. Abbiamo deciso di tenere alcuni elementi (un video, gallerie di foto con i piatti e il locale) ma abbiamo tolto tantissimi testi e persino intere sezioni. In più abbiamo dato piena visibilità ai contatti e agli orari di apertura del ristorante per rendere immediata la prenotazione.
I riscontri positivi sulle statistiche di visita e permanenza sul sito sono iniziati praticamente da subito.

Problematiche del mobile first e soluzioni

Alcuni fanno notare che ci sono casi in cui il tasso di successo di un sito progettato secondo le direttive del mobile first non sono così eclatanti da giustificare questo tipo di approccio. In effetti, talvolta, quando si utilizza questa filosofia più come una moda che come ragionata progettazione, si possono vedere siti in cui la versione mobile si limita a prevedere l’ingrandimento di testi e bottoni. E’ un utilizzo totalmente vuoto di una tecnica dalle enormi potenzialità. Questo problema deriva principalmente dall’utilizzo di interfacce pronte prive di possibilità di personalizzazione a cui ricorrono i non professionisti.

E’ vero anche che, ancora oggi, le maggiori conversioni avvengono via desktop. Gli utenti multi-piattaforma che, per esempio, vedono un sito via mobile e poi tornano a visitarlo e finalizzano l’acquisto o la richiesta di contatto da desktop non sono pochi. Sono ancora la maggioranza!

Per risolvere questo problema è sufficiente non fare diventare il mobile first un mobile only.

Contenuti al primo posto: la chiave per un sito web di successo

La soluzione è, quindi, quella di passare sempre da un’attenta pianificazione, che pensi prima al contenuto (non solo testi e foto ma anche navigabilità ed efficacia) e progetti ad hoc la distribuzione dello stesso nei vari scenari.
Già da ben prima del mobile first le direttive su web sono sempre state queste: dare agli utenti contenuti consistenti.

Lo chiedono i motori di ricerca, lo chiedono i navigatori.

Oggi grazie al mobile first questi contenuti possono variare da interfaccia a interfaccia ed essere quindi, ancora più efficaci.

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